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LO STUDIO » Concorsi di idee » Castello di Pandino

Con Arch. Nadia Sanitario, Ing. Giorgio Ferri, Per. Ind. Roberto  Ziliani, Ing. Paolo Venini,

Arch. Assunta Caso (giovane professionista).

Cronologia: 2009

Committente: Comune di Pandino

Concorso di idee per la riqualificazione e il riuso del Castello Visconteo e dell'arena circostante.

 

 

L’obiettivo generale del progetto proposto è stato quello di riportare il Castello di Pandino ad essere un punto strategico della città, un luogo innanzitutto da vivere, di fruizione pubblica, oltre che da apprezzare per le caratteristiche storico-architettoniche e artistiche presenti. L’obiettivo di rivitalizzazione del centro storico è stato indicato dal progetto come consequenziale rispetto al recupero del complesso del Castello e al suo reintegro con un ruolo principale nel tessuto urbano del paese. L’intento era quello di restituire al paese e ai suoi abitanti un luogo simbolico, rappresentativo e unico, in grado però di acquisire anche un valore sovra-comunale. Attraverso una serie di momenti di partecipazione allargati alla cittadinanzae focalizzati su punti di interesse e attori privilegiati del processo, il progetto definiva le aspettative e gli obiettivi per mettere a punto le destinazioni d’uso per il complesso. Nell’ipotesi di rifunzionalizzazione, il progetto proponeva soluzioni in grado di consentire la conservazione dei caratteri architettonici, strutturali e tipologici distintivi dell’edificio, e i segni su di esso lasciati dal susseguirsi delle vicende storiche. La proposta si fondava sulla convinzione che il recupero funzionale dell’edificio storico ma anche degli spazi adiacenti (l’arena esterna, l’antico fossato, la piazza Vittorio Emanuele III, i nuovi parcheggi) potesse dar vita ad un processo di riqualificazione socio-economica, con aspetti di richiamo e di valore turistico. Una particolare attenzione è stata riservata alle procedure di gestione e controllo dei processi. La sostenibilità economica del Castello di Pandino sarebbe stata affidata quindi ad un nuovo modello di gestione, in grado di attuare una forte interazione tra attori pubblici e privati. Nel caso di Pandino il coinvolgimento di privati nelle operazioni di recupero e valorizzazione del Castello poteva trovare interessanti risposte nelle numerose associazioni di categoria presenti sul territorio, e in altri soggetti finanziari privati (imprenditori, banche, …). Inoltre, il progetto ha valutato attentamente: la corrispondenza dimensionale e funzionale fra edificio e contenuto dal punto di vista della funzione/attività da insediare e la necessità degli ambienti in merito all’adeguamento normativo degli impianti tecnici; la compatibilità tra le destinazioni d’uso e un’adeguata conservazione del ricchissimo apparato decorativo del Castello; la vocazione dei singoli ambienti in relazione ai possibili flussi di visitatori ad essa connessi.